Mi chiamo Giuliano De Crescenzo, sono un cavaliere di 2°grado, tecnico di salto ostacoli ed esperto di mental coaching. Sono l’unico mental coach in Italia ad essere anche un cavaliere ed un tecnico in piena attività, nonché il primo ad aver creato un metodo specifico di allenamento mentale per l’equitazione.
Ho iniziato a montare all’età di 9 anni seguendo una vocazione che mi ha permesso, con sacrificio ed impegno di raggiungere risultati in ambito Nazionale ed Internazionale.
Fin da piccolo, ho vissuto l’equitazione non solo come uno sport, ma come una vera e propria ragione di vita e probabilmente, se stai leggendo il mio sito, condividiamo la stessa passione.
Ho iniziato a lavorare come istruttore e cavaliere all’età di 18 anni. Da ragazzino sono stato formato secondo i principi della scuola classica italiana, attraverso la quale ho ricevuto una disciplina ferrea, nonché una solida cultura equestre.
Successivamente mi sono perfezionato partecipando regolarmente agli stage di grandi cavalieri quali: Juan Carlos Garcia, Roberto Arioldi, Natale Chiaudani, Albert Voorn, Carlos Dodero e tantissimi altri, passando spesso dei periodi nelle scuderie di alcuni di questi per imparare e migliorare il più possibile.
Ho lavorato all’estero, ho girato l’Olanda, la Germania e il Belgio. Partecipo regolarmente a gare nazionali ed internazionali e gestisco la mia scuderia di Salerno dove seguo un numeroso gruppo di giovani atleti e preparo i miei cavalli.
Cambiamento
La mia carriera di cavaliere è cambiata quando, a seguito di un incidente in campo prova, che mi tenne diversi mesi appiedato recandomi non solo disagio fisico, ma anche emotivo, iniziai ad interessarmi al mental coaching.
Per ritrovare concentrazione e serenità mi rivolsi ad un mental coach ottenendo subito discreti miglioramenti, ma c’era qualcosa che NON mi convinceva.
Perdevo più tempo a spiegargli cosa significasse “non vedere una distanza” o “mettere i tempi giusti in una linea”, che a lavorare effettivamente sulla mia mente.
Cambiamento
La mia carriera di cavaliere è cambiata quando, a seguito di un incidente in campo prova, che mi tenne diversi mesi appiedato recandomi non solo disagio fisico, ma anche emotivo, iniziai ad interessarmi al mental coaching.
Per ritrovare concentrazione e serenità mi rivolsi ad un mental coach ottenendo subito discreti miglioramenti, ma c’era qualcosa che NON mi convinceva.
Perdevo più tempo a spiegargli cosa significasse “non vedere una distanza” o “mettere i tempi giusti in una linea”, che a lavorare effettivamente sulla mia mente.
Capii che per poter svolgere un lavoro concreto bisognava avere:
• Una profonda e diretta esperienza nel settore;
• Un metodo specifico basato sull’interazione uomo/cavallo.
Dopo queste valutazioni decisi di formarmi come mental coach quindi intrapresi diversi anni di studio in Italia e all’estero e alla fine unii la mia esperienza di tecnico e cavaliere alle competenze acquisite nel mental coaching.
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